Green Visions [1] - Global warming and us

Green Visions [1] - Global warming and us

Da qualche parte si deve iniziare.

Da convinti sostenitori del potere dell'immagine e delle parole "parlate", per divulgare i grandi temi ambientali e coinvolgere il grande pubblico, ecco il primo di una serie di post dedicati alle "visioni verdi".

ROMA 23 gennaio 2017
"Il Goddard Institute for Space Studies (GISS) della NASA, in accordo con l’altro grande centro di ricerca climatologica  che raccoglie e registra le temperature medie della superficie terrestre da quando esistono rilevamenti meteorologici affidabili, cioè dal 1880, la NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration), ha documentato che il 2016 è stato l’anno più caldo nella storia battendo il record precedente, che era stato stabilito proprio nell’anno prima, il 2015. " - tratto da onuitalia.com - il giornale italiano delle Nazioni Unite

Partiamo da questa notizia apparsa a inizio 2017. Da più di vent'anni si parla di cambiamenti climatici e del problema ambientale forse più stringente per la nostra generazione e le generazioni future: il riscaldamento globale

Anche l'anno che ci siamo appena lasciati alle spalle, sarà ricordato per i lunghi periodi di caldo anomalo, i ghiacci artici al minimo storico, l'acqua potabile sempre più scarsa, la continua perdita di biodiversità e una popolazione mondiale in continua crescita. Senza contare l'insediamento del nuovo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, da sempre scettico sui cambiamenti climatici (al di là di ogni evidenza scientifica), che annuncia si ritirerà dallo storico Accordo di Parigi sul clima del 2015.

Dalla fine del secolo scorso sono molti i documentari prodotti per sensibilizzare il grande pubblico sul global warming, un argomento scientifico assolutamente trasversale a tantissime altre tematiche ambientali a partire dalla conservazione della biodiversità, passando per la gestione dei rifiuti, l'inquinamento di aria, suolo, acque dolci e salate, fino alla produzione di energia da fonti fossili come carbone, petrolio, gas e sabbie bituminose. 

Eccone di seguito una piccola selezione, che considero un buon punto di partenza per chi vuole cominciare a inoltrarsi in questo tema a dir poco sterminato. Una premessa però, è d'obbligo. Quando si affronta la visione di un documentario le domande da farsi sono due:

  1. È NECESSARIO?
  2. È EFFICACE?

A mio avviso se risponde positivamente a entrambe le domande è un buon documentario, se risponde solo alla prima, vuol dire che i buoni propositi ci sono, vale la pena di vederlo, ma il modo di esporre le idee forse non coinvolge lo spettatore a sufficienza. Se non risponde alla prima..forse non merita neppure la visione!


An Inconvenient Truth - Una scomoda verità

David Guggenheim - USA, 2006 - 100'

Al Gore,già vicepresidente di Clinton, quasi presidente degli Stati Uniti nel 2000 (sconfitto da George W.Bush) e premio Nobel per la Pace nel 2007, produce e interpreta con passione preoccupata, questo documentario, premio oscar nel 2007.

Iniziato come uno show itinerante sul tema del global warming, portato sul grande schermo, ha avuto il pregio di aver amplificato e portato alle orecchie e agli occhi del grande pubblico, forse per la prima volta in maniera così eclatante, un problema dibattuto da molti anni, ma sempre senza la giusta visibilità. Merito sicuramente di Gore, che dimostra un abilità naturale nel fare discorsi coinvolgenti e convincenti. Necessario e sicuramente efficace.

The 11th hour - L'undicesima ora

Leila Conners Petersen e Nadia Conners - USA, 2007 - 91'

Primo film sul tema prodotto e narrato dall'attore e attivista Leonardo Di Caprio. Viene data voce a più di cinquanta fra politici, attivisti, scienziati, intellettuali e personaggi dello show businnes dell'epoca (tra cui Michail Gorbaciov e Sthepen Hawking), l'argomento è ben programmato e mai noioso.

L'alternanza di immagini e interviste ha il ritmo giusto e le inquietudini e le possibili soluzioni degli intervistati arrivano chiare e forti: non solo saranno importanti le azioni congiunte di tutti i paesi, ma un impegno quotidiano da parte di tutti, soprattutto di chi vive in paesi con stili di vita più impattanti come gli USA e la Vecchia Europa.

The Age of stupid - L'era degli stupidi

Franny Armstrong - UK, 2019 - 92'

La regista Franny Armstrong realizza un docufiction in cui il protagonista,sopravvissuto e custode della torre/archivio situata nella calotta artica, anno 2055, si chiede: "Avremmo potuto evitarlo?".

Mescolando diversi generi come la fiction, il documentario (con immagini di repertorio provenienti dal presente-futuro, narranti sei storie reali) e l'animazione (molto semplice, ma altrettanto angosciante) e supportata da un attore come Pete Postlethwaite, fornisce uno sguardo sul possibile futuro e un invito ad agire ora, appunto per non essere ricordati come l'era degli stupidi

Chasing Ice - Rincorrendo i ghiacci

Jeff Orlowsky - USA, Bolivia, Canada, Francia, Groenlandia, Islanda, Italia, 2011 - 78'

«Non abbiamo un problema di politica, di economia o di società. Abbiamo un problema di percezione». Il fotografo del National Geographic, James Balog è convinto che se ancora i media mettono in dubbio gli effetti rapidissimi del riscaldamento globale è perchè forse "non vedono".

Con 30 fotocamere piazzate nei più grandi ghiacciai del pianate decide di darci una mano a vedere, scattando foto ogni ora, prima per mesi, poi per anni. Il regista è affascinato da questo personaggio, però, come a rispettare una precisa volontà del protagonista, più che approfondire il problema e indicare soluzioni, lascia che siano le immagini a parlare, ci lascia "guardare" (e giudicare).

Before The Flood - Punto di non ritorno

Fisher Stevens - USA, 2016 - 93'

A quasi 10 anni di distanza torna Leonardo Di Caprio come produttore e regista di un film sul riscaldamento globale. Lo fa come attivista più consapevole, dopo aver passato due anni a spostarsi intorno al globo come ambasciatore di pace e del clima delle Nazioni Unite e avere incontrato alcune fra le più importanti personalità del pianeta.

Il messaggio è chiaro, ma i cambiamenti negli stili di vita e nelle azioni dei paesi, alla prova dei fatti sono troppo lenti, bisogna smettere di parlarne e agire in maniera più rapida e concreta. Il documentario è disponibile gratuitamente in streaming sul sito del National Geographic

Non ci resta che augurarvi BUONA VISIONE!

Foto:

- tratte dal web