Le 5 cose da vedere assolutamente a Barbarano

Le 5 cose da vedere assolutamente a Barbarano

Barbarano è una località situata tra le colline venete, parte del Comune di Barbarano Mossano, circondata dagli intensi boschi dei Colli Berici e con alcuni luoghi che devi assolutamente vedere. In particolare concentriamoci sulle 5 cose da vedere assolutamente a Barbarano.

1. Palazzo dei Canonici

Palazzo dei Canonici è il Palazzo che sorge al centro del paese di Barbarano. Costruito utilizzando la tenera pietra di Nanto, pietra dalle calde tonalità giallastre, l'origine di questo edificio è collegata all’esistenza di un documento del 1187, in cui si nomina un edificio di appartenenza ai canonici di Barbarano. Questo documento e una recente perizia tecnica fanno supporre che il palazzo sia sorto da una più antica fortificazione medievale.

Già dalla facciata si può notare che il palazzo ingloba vari stili architettonici, dovuti dai numerosi restauri nel corso dei secoli. Il piano superiore è in stile gotico, con finestre monofore e bifore molto eleganti e raffinate, il piano centrale presenta invece uno stile cinquecentesco con una balaustra decorata. Al periodo cinquecentesco sono attribuibili quasi tutti gli stemmi presenti sulla facciata appartenenti alle importanti famiglie con titoli ecclesiastici di rilievo. Il primo è lo stemma del vescovo Zeno del 1471 - 1501, poi famiglia Della Rovere, i Godi, i Saraceno e lo stemma di Barbarano. Al piano terra sono evidenti interventi settecenteschi nelle finestre rettangolari, oltre all’ala sinistra aggiunta nello stesso periodo.

Il restauro cinquecentesco ha modificato anche gli interni: l’organizzazione delle stanze è quella classica, con il salone principale d’entrata e due stanze più piccole ai lati. Nel salone del primo piano vediamo degli stemmi storici, sono di alcune nobili famiglie legate alla storia di Palazzo dei Canonici. Al di sopra del secondo piano c’è una piccola loggia, da cui è possibile osservare il centro di Barbarano e i Colli Berici.

Oggi Palazzo dei Canonici è sede della biblioteca comunale e dell'ufficio turistico locale, oltre a ospitare alcune mostre temporanee durante le manifestazioni più rilevanti nel corso dell'anno.

2. Villa Sangiantofetti Rigon

Villa Sangiantofetti Rigon è una splendida villa, costruita in epoca rinascimentale, che si trova nel paese di Ponte di Barbarano. Fin dal 1544 una proprietà della famiglia Traverso, la villa fu soggetta a diverse modifiche e ampliamenti nel corso dei secoli. Il complesso architettonico, oltre alla casa padronale, il giardino e la barchessa, comprende anche la chiesetta dedicata al Redentore. Dopo i Traverso fu proprietà dei nobili veneziani Molin, i quali, il 28 settembre 1776, venderono la proprietà a un altro nobile veneziano, il signor Benedetto Tofetti (o Sangiantofetti, da cui il nome della villa). All’inizio dell’800 la villa con tutti gli annessi fu acquistata da Bartolomeo Breganzato e poi, per via ereditaria, passò alla famiglia Pedrina fino a giungere, nel 1963, alla famiglia Rigon, attuale proprietaria.

Il pianterreno, con le cornici delle aperture marcate da bugne in pietra di Nanto, denota un’appartenenza alla seconda metà del '500 o, al più, all’inizio del '600. Al secolo successivo risale invece il piano superiore.  L’interno della villa è impreziosito dal salone centrale con il soffitto a travature, arricchite da decorazioni pittoriche cinquecentesche. Sul lato meridionale, la villa guarda su un articolato giardino, ornato un tempo da statue e concluso da una peschiera, divisa al centro da un ponticello e alimentata dall’acqua di una roggia proveniente dalla località Monticello. Nel cortile interno si trova un’ampia barchessa in stile bugnato, composta da dieci arcate con teste umane e leoni a decorare.

La villa è ora residenza privata, ma la barchessa viene utilizzata per le cerimonie matrimoniali e per eventi culturali del Comune di Barbarano Mossano. Apertura al pubblico il giovedì. Vi è inoltre la possibilità di soggiornare negli appartamenti adibiti ai turisti.

3. Convento di San Pancrazio

La chiesa e il convento di San Pancrazio sorgono su un promontorio tra le località Barbarano e Mossano. Il complesso architettonico è dedicato al cavaliere romano Pancrazio, martirizzato nel 304. L’origine della costruzione di questo complesso religioso risale al 1501, quando i Barbaranesi donarono alla Congregazione Amadeita la chiesa e il luogo in cui si doveva far sorgere il monastero dedicato a San Pancrazio. In principio venne costruita la chiesa e subito dopo il convento con il chiostro rettangolare nello stile bernardiano. La Chiesa nel '500 era abbastanza piccola e progettata a una navata, nel '600 però la struttura originaria subì alcuni interventi di rifacimento, che proseguirono fino alla prima metà del '900. In particolare la chiesa venne allungata, innalzata e impreziosita di statue barocche e ornamenti vari. Nel 1768 il convento venne soppresso dalla Repubblica di Venezia, sospensione che si prolungò anche in epoca napoleonica e riaperto solamente nel 1834.

Al loro ritorno i frati, grazie all'aiuto della popolazione, poterono fare alcuni lavori di restauro e ampliamento, tra cui i quattordici capitelli dedicati al rito cattolico della Via Crucis costruiti lungo la strada che raggiunge chiesa e convento. Ma fu con i restauri iniziati nel 1939 che l’edificio venne riportato alla sua semplicità francescana: sul soffitto riapparvero le vecchie capriate, le cappelle laterali furono restaurate e anche la facciata ritornò alle forme originali. All’interno della chiesa è custodita una scultura in terracotta raffigurante la Vergine col Bambino, pregevole opera della fine del '400. Il chiostro, costruito dopo la chiesa, ha un portico formato da 22 arcate, al centro il pozzo cinquecentesco a pianta rettangolare con ai quattro lati alcuni interessanti bassorilievi: a nord il sole con il monogramma di Cristo nel centro, a sud l’abbraccio di Cristo, a est una colomba e a ovest la croce di Gerusalemme.

I frati di San Pancrazio offrono tutt'oggi la possibilità a turisti, visitatori e fedeli, di soggiornare per fini spirituali all’interno del convento, oltreché visitarlo.

4. Villa Godi Marinoni

Villa Godi Marinoni è la villa che sorge poco sopra il centro di Barbarano, dalla villa infatti si può scorgere tutta la parte centrale del paese. Numerosi documenti fanno pensare che la villa sorga sulle rovine di edifici facenti parte dell’antico castello di Barbarano (la villa dagli abitanti locali viene talvolta chiamata proprio "castello di Barbarano"). Abitata da discendenti della famiglia Godi già dal 1316, subì una ristrutturazione radicale nel 1716 per volontà di Massimiliano Godi. Si entra da due pilastri in pietra di Nanto che congiungono all’arco di accesso e alla barchessa, con impianto in stile quattrocentesco. All’interno della villa l’entrata e il piano superiore sono ricoperti da un pregevole pavimento settecentesco in terrazzo veneziano. L’elegante parco (progettato probabilmente da Francesco Antonio Muttoni) è diviso in livelli: il giardino superiore a est, la cedraia e la serra a sud, il boschetto dietro l’oratorio, dove si possono notare anche alcuni ippocastani secolari. Dagli inizi del '900 la villa appartiene alla famiglia Marinoni.

Contattando la struttura c'è la possibilità di fare una visita guidata con i proprietari. Vi è inoltre la possibilità di soggiornare negli appartamenti adibiti ai turisti.

5. Tombe rupestri

Le tombe rupestri di Barbarano sono raggiungibili dal centro del paese seguendo le vie San Martino e Cognola e proseguendo lungo il sentiero 75 (il Sentiero della Scudelletta). Molto simili tra loro, si presentano come sei fosse rettangolari (anche se nel 1965 si parlava però di otto sepolcri) con angoli appena arrotondati, pareti verticali e fondo piano con un gradino di roccia come poggiatesta. All’esterno è ancora visibile una canaletta per lo scolo delle acque e un bordo rialzato probabilmente connesso all’alloggio della lastra di copertura (o di più lastre), di cui però non rimane traccia. Esse sono simili ai sarcofagi monumentali di età tardoantica del IV-VI secolo e, questa tipologia di sepoltura rupestre, si può trovare con otto esemplari anche nel Comune di Alonte, sempre tra i Colli Berici.

Il sito archeologico si trova in un contesto completamente naturale e all’aperto, quindi sempre visitabile.

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