Citizen Science

Scienza ai cittadini: mode on

Il progresso della ricerca scientifica non conosce battute d’arresto e si fa sempre più complesso: ecco perché, spesso, il solo contributo dei ricercatori non basta per tenerci informati e aggiornati.

Che ruolo ha, in tutto ciò, la gente “comune”?
A quanto pare fondamentale, perché di fatto non è necessario far parte della categoria degli esperti per poter offrire un supporto alla diffusione della cultura scientifica.

Cos'è la CITIZEN SCIENCE?

CITIZEN SCIENCE è una forma di collaborazione tra scienziati e semplici appassionati che mira ad ampliare le conoscenze scientifiche e la ricerca attraverso progetti aperti ai cittadini.

Niente panico: per partecipare ai progetti non è necessaria una formazione specifica e/o accademica, ma l’importante è attenersi alle indicazioni degli esperti, così da convogliare il proprio interesse all’interno di un contesto quanto più rigoroso possibile, cioè nel rispetto delle regole della scienza.

I progetti

La biodiversità

Un supporto in questo senso ci arriva dalla tecnologia: sono state create delle app per smartphone che consentono di condividere in qualsiasi momento un contenuto o una richiesta con l’intera comunità degli aderenti al progetto di riferimento.

Ne sono un esempio iNaturalist e Pl@ntNet, due progetti dotati di omonime app il cui scopo è diffondere le tamatiche relative alla biodiversità a partire dall’osservazione sul campo: perché non approfittare di una passeggiata domenicale in mezzo alla natura per condividere informazioni su specie animali e vegetali interessanti?

Potremmo scoprire che si tratta di nuove varietà mai segnalate prima o contribuire a definirne la distribuzione geografica, semplicemente attraverso un’immagine o un commento. Inoltre, l’app di Pl@ntNet ci consente un tuffo esemplare nella cultura, perché è dotata di un software di riconoscimento delle piante davvero potente che ne identifica il nome specifico.

Naturalmente entrambi i progetti sono diretti da istituzioni di ricerca prestigiose e garantite:

La biologia molecolare

Sempre in tema bio, prefisso delle scienze della vita, anche la biologia molecolare rientra nelle possibilità di approfondimento della citizen science, questa volta tramite uno strumento molto conosciuto ed oltremodo attrattivo: i videogame.

Di fatto, lo studio delle macromolecole presenti nelle cellule (ad esempio gli acidi nucleici che compongono il nostro DNA) risulta facilitato utilizzando sistemi che ne ricalcano la struttura tridimensionale associandone però una finalità ludica. In questo modo si unisce l’utile al dilettevole, mescolando il divertimento all’apprendimento senza peccare di scientificità e anzi, incrementando la dimestichezza con la tecnologia.

Due progetti di questo tipo sono fold.it ed Eterna, quest’ultimo corredato di app per dispositivi mobili.

Il primo, nato da una collaborazione tra università americane (tra cui University of Washington e University of Massachussetts) punta ad approfondire la struttura delle proteine: queste, infatti, sono composte di amminoacidi legati in catene che si avvolgono (to fold, in inglese) in un’infinità di configurazioni, dando vita a proteine di tipo molto vario e con svariate funzionalità. Scoprire nuove conformazioni potrebbe garantire un contributo alla medicina nella cura di malattie.

Eterna, per lo stesso proposito, studia invece le molecole di RNA: una specifica campagna detta OpenVaccine mira a mobilitare i gestori di questo progetto di citizen science per realizzare nuove proposte contro il Covid-19.

Ulteriori informazioni

Esistono numerosi altri progetti di citizen science, consultabili nel sito SciStarter.

Mentre la scienza si fa a portata di app, il cittadino si fa a portata di scienza: ricordiamoci che ogni contributo può essere importante, purché fornito con consapevolezza e buonsenso.

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