Piante in amore: la sessualità nel mondo vegetale

Piante in amore: la sessualità nel mondo vegetale

Strategie riproduttive e segreti intimi nel ciclo vitale delle piante

Se pensate che le piante siano organismi viventi statici e inferiori, beh questa volta vi sbagliate.

Le piante sono in grado di scambiarsi informazioni e interagire tra di loro e con il mondo animale, attuando strategie mirate per sopravvivere e adattarsi.

Per quanto riguarda le strategie riproduttive il biologo Jonathan Silvertown sostiene che “c'è più varietà sessuale nelle modalità in cui le piante producono i semi, di quanta se ne possa trovare nelle posizioni del Kamasutra”.

Il sesso nelle piante

La riproduzione è da sempre il punto cruciale dell’esistenza degli organismi: senza questo processo, infatti, non potrebbe esserci la trasmissione delle informazioni genetiche da una generazione all’altra e, quindi, non potrebbe esserci la vita, l’evoluzione.

La sessualità delle piante è però una conoscenza più recente se paragonata a quella del mondo animale. Nell’antichità Plinio scriveva ““I naturalisti più scrupolosi affermano che negli alberi, anzi, meglio, in tutte le cose generate dalla terra, erbe comprese, si riscontrano i due sessi, cosa che (…) non vi sia pianta in cui ciò si rilevi, più manifestamente che nella palma”, ma le differenze tra piante maschili e femminili riguardavano l’aspetto, la robustezza si fondavano sui caratteri di evidente somiglianza umana.

Quando nel Rinascimento il medico e botanico Andrea Cesalpino osservò attentamente la struttura e l’anatomia dei fiori, si convinse che non erano altro che seducenti organi sessuali. Ma c’era un problema..Cesalpino era il medico di Papa Clemente e all’epoca...guai a parlare di sesso, soprattutto se riguardava le piante! Nessuno immaginava potesse esistere, anche se in passato c’era stata qualche ipotesi..

Ma anche Linneo non scherzava

"Le foglie dei fiori […] servono come un letto nuziale che il creatore ha così gloriosamente sistemato […] e profumato con così tante delicate essenze che lo sposo con la sua sposa possono lì celebrare i loro nuziali con tanta solennità. Quando il letto è preparato così, allora è il momento affinché lo sposo abbracci la sua amata sposa e le offra i suoi doni."

Così, quando pubblicò il Systema Naturae e introdusse il nuovo sistema di classificazione delle piante, il sistema sessuale basato su stami e pistilli, la sua opera fu considerata blasfema.

Strategie riproduttive

Ad oggi sappiamo che le piante adottano svariati stratagemmi riproduttivi ostentando senza pudore bellissimi fiori che altro non sono che organi riproduttivi. I fiori delle Angiosperme presentano una vasta varietà di forme, colori e adattamenti che si sono sviluppati soprattuto in coevoluzione con gli animali (non solo insetti!) che ne favoriscono limpollinazione e quindi la riproduzione. Ma questo è un altro discorso che tratteremo più avanti.

La loro vita sessuale è molto intensa, fatta di richiami sottili e impercettibili all’uomo, messaggi visivi e aerei ingannevoli, profumi inebrianti e irresistibili.

Ophrys apifera ad esempio seduce con l'inganno il malcapitato maschio della specie impollinatrice assumendo forma, disegno e pelosità della femmina.

Il candido mughetto (Convallaria majalis) ricompensa i piccoli insetti che impollinano le sue piccole campanule con un leggero alcool che li inebria di piacere. Un fiore così delicato e fragile, in realtà altamente velenoso per gli erbivori. Così come l’Aconitum nappellus, fiore montano dal blu intenso, che attira con un dolce netare api e insetti che ne garantiscono l’impollinazione. Attenzione però: questo fiore contiene un’alta concentrazione di aconitina, che avvelena mortalmente chi se ne ciba.

Darlingtonia californica è una pianta carnivora che ha attuato un’altra stategia (letale): gli insetti che le si avvicinano sono attratti dal nettare sulle sue foglie lunghe, ma vengono poi intrappolati e digeriti, ingannati da una falsa via di fuga.

La lavanda (Lavandula L.) invece si dimostra più generosa: a differenza del garofano (Dianthus caryophyllus), che accoglie solo una farfalla (emettendo un forte odore di decomposizione se non riceve visite), con il dolce profumo richiama tutti gli insetti, senza distinzione alcuna.

Pensate ancora che le piante siano esseri inferiori e inermi?