Racconti d'Africa: tra foreste tropicali, savane e barriere coralline - Seconda puntata

::cck::2077::/cck::
::introtext::

Spesso le persone ci chiedono di descrivere il nostro viaggio in Africa.

È una domanda che ci mette in difficoltà, perchè ne parliamo sempre con un tale entusiasmo che abbiamo il timore che le persone che ci ascoltano non ci credano obiettive.

Ecco perchè abbiamo accolto con grande piacere la proposta di pubblicare il diario di una nostra viaggiatrice di Natale: ha partecipato all'Ecotour programmato dal 23 Dicembre 2016 al 6 Gennaio 2017.

 

::/introtext::
::fulltext::

Per correttezza e per rispettarne la privacy abbiamo cambiato i nomi dei suoi compagni di viaggio con nomi di fantasia.

Buona lettura!


Tanzania, Natale 2016

Seconda puntata - Dal diario di viaggio di una nostra viaggiatrice

29 dicembre

In partenza per l’escursione in  foresta con pernottamento, sono un po' timorosa, ma è un'esperienza che mi è proprio venuta voglia di fare, per fortuna mi sono fatta convincere. Sono riuscita a far entrare tutto in uno zaino, cambio vestiti, materassino e sacco a pelo, compresi 2.5 litri di acqua, miracolo!

Escursione di circa 5 km con un caldo fotonico.... Per fortuna ci fermiamo di frequente per ammirare moltissime piante e ascoltare un sacco di nomi e usi medicinali vari che ovviamente ho istantaneamente scordato! Ilaria e Silvia invece sono super attente e fanno un sacco di domande e di foto rispettivamente a ogni albero o fiore e insetto.

“Simba mwendo pole ndio mla nyama“ è  il proverbio che Meschack (la nostra giovane guida verso le cascate) ripeteva a Babu Massimo per confortarlo nella sua faticosa ascesa: "Il leone che si muove adagio (è quello che) mangia la carne".

Arriviamo al campo base presso il secondo salto delle cascate di Sanje. Ci aspettano i nostri portatori/cuochi che hanno già montato le nostre 4 canadesi nei pressi del fiume. Hanno acceso un bel fuoco e stanno cucinando sotto un tendone, ci offrono del tè con spettacolare vista sulla valle.

Le cascate superiori sono bellissime, purtroppo è ormai tardi per un bagno, immergo per un attimo i piedi nell’acqua fresca. Intrepida la nostra guida Meschack invece si tuffa felice. Ilaria spaventa tutti avventurandosi alla caccia di dei fiorellini rosa dall’altro lato del fiume.

Cena accanto al fuoco, piatti buonissimi, riso, pomodori piccanti, verdure varie e un delizioso spezzatino, cucinati sul fuoco a tre pietre dai nostri cuochi. Poi escursione notturna dove abbiamo visto un sacco di minuscoli camaleonti! Sono carinissimi!

Attorno al fuoco Ruben, la nostra guida, ci racconta di incontri ravvicinati con leopardo e altri animali.

Notte passata cullati dal rumore delle cascate e dai versi ringhiati delle procavie con ranger panzone e armato di mitra che veglia sulla nostra sicurezza.... Mah... Dormo con Roberta e Mario e prima di addormentarci ci raccontiamo delle storie della buona notte.

30 dicembre

Mattina sveglia presto e alba sulla pianura. Poi camminata di ritorno con tappa ad altre cascate, purtroppo l’acqua ristagna un po’ e quindi solo Nicola il coraggioso si avventura in un fresco bagno.

La discesa passa veloce, al nostro arrivo ci aspetta latte di cocco fresco aperto con machete, poi via verso casa. Ho avuto un attimo di debolezza a pensare alla miseria che c'è qui paragonata alle nostre vite privilegiate, mi nascondo dietro agli occhiali e inghiotto il nodo per non preoccupare gli altri.

Bucato, doccia e pranzo e siamo pronti per una nuova avventura. Penso al mio babbo in uno dei suoi pochi compleanni che non passiamo assieme, ascoltando il canto degli uccelli e il dolce chiacchiericcio swahili degli addetti al centro di monitoraggio del Muse.

Conosciamo Silvia, ricercatrice del Muse e responsabile dell’associazione Mazingira (http://www.mazingira.net/ ) in supporto alle popolazioni locali, dolce e determinata ci contagia con il suo entusiasmo per il progetto, ci accompagna in villaggio dove vengono venduti oggetti di artigianato prodotti da un circolo di donne. Compro diversi batik, stoffe tipiche tanzaniane dipinte con colori vivaci e forme magiche simili a macchie di Rorschach. Non cerco di interpretare cosa vedo, non vorrei che il Dottore tragga conclusioni….

31 dicembre

 

Escursione alla ricerca dei i cercocebi, si taglia direttamente in mezzo alla foresta al di fuori dai sentieri battuti.... Per fortuna le guide hanno aperto e segnato la strada a colpi di machete!

Inseguito un gruppo di cercocebi nel loro ambiente naturale, all’inizio è difficile fare foto perchè si muovono velocemente, ma dopo un po’ si abituano alla nostra presenza e si fermano in piccole radure a mangiare e giocare fra loro.

Pomeriggio guardiamo e aiutiamo le donne a fare dei briquettes, supportate dall’associazione Mazingira, ovvero dei mattoncini di polvere di carbone compatto da usare per accendere il fuoco. Il lavoro è molto faticoso, speriamo riescano ad ottenere dei ricavi utili per mantenersi. Forse sarebbe un lavoro da uomo, ma la collaborazione fra sessi qui sembra scarsa e le mansioni sono ben divise: le donne portano avanti la case e gli uomini… boh… contribuiscono alle finanze?!?!?! Non mi è molto chiaro.

Continuando il giro ci viene mostrato come vengono fatti i batik ripiegando infinite volte i tessuti di cotone e immergendoli in preparati colorati diluiti con soda caustica.

Poi di corsa a casa a prepararci per Capodanno con i nostri nuovi bellissimi vestiti!!!

Gustosa cena Tanzaniana di Capodanno con polenta di mais bianco, fagioli e riso pilau il tutto mangiato rigorosamente come i locali, con le mani!!!

Buon Anno! Festa con falò e balli sfrenati al ritmo di borghi vicino all'ostello assieme alla gente del villaggio venuti apporta per festeggiare con noi. Abbracci sudati e auguri a tutti!

1 gennaio

Altra levataccia, ma ormai siamo abituati, lasciamo i monti e ci dirigiamo a Dar.

Fa un caldo terribile perché non accendiamo l'aria condizionata per non prenderci una polmonite.

Chiacchiere con Massimo, psichiatra in pensione nato lo stesso anno e mese della mia mamma...  Ex saltatore in alto, comunista figlio di partigiani super cinico e scomunicato! Sua moglie lo prende in giro e lo chiama bradipo. E' davvero una persona molto simpatica ed autoironica. Mi ha raccontato un sacco di cose sulla sua vita, che non divulgo per segreto professionale... ma non dovrebbe essere lui quello che ascolta? Comunque anch'io gli ho parlato un sacco di me, dei miei pensieri e impressioni su questo meraviglioso viaggio. Fra un discorso e l’altro il viaggio scorre veloce.

Appena arrivati a Dar, ho visto l'oceano Indiano dalla terrazza!!!!

2 gennaio

Partenza per Zanzibar in motonave. Dopo aver sbrigato le infinite formalità riusciamo ad imbarcarci e ci godiamo il viaggio in mare! Mi avvicino a prua e provo l'indescrivibile emozione di essere la regina del mondo, novella Rose senza Jack! Poi… ehm vengo richiamata all’ordine da un addetto alla sicurezza... oops…

Pranzo allo Zenji Hotel sulla terrazza con vista su Stone Town, ottimo mix di frutti di mare.

Ci stipiamo in un pulmino e partenza con direzione Jambiani, un villaggio di pescatori situato nella zona a sud est dell'isola, e destinazione l'ostello di WHY Onlus (https://whyguesthouse.wordpress.com/)

Appena arrivati mollo tutto e tutti e corro a tuffarmi nel mare. Non avrei mai potuto rinunciarvi nonostante il nostro prossimo impegno fosse a brevissimo. L’acqua è caldissima e la spiaggia bianca è macchiata di alghe, ma è meraviglioso.

Ci avviamo per una lezione di cucina Swahili: le donne della famiglia di Suma cucinano per noi e con noi. Stendiamo chapati e grattugiamo il cocco fresco, mentre le donne mescolano le verdure tipo spinaci e preparano riso pilau, una specie di crocchetta di patate e il meraviglioso polipo in salsa di cocco. Mangiamo con le mani come da usanza locale, seduti per terra in cerchio, illuminati dalle luci delle nostre pile frontali.

Il cielo stellato africano è immenso e inimmaginabile per noi europei assuefatti all’inquinamento luminoso, purtroppo non sono un’esperta di stelle, riconosco Orione rovesciato e mi faccio indicare la Croce del Sud. Per il resto posso solo ammirare in silenzio la meraviglia della volta celeste.

3 gennaio

...Come andrà a finire? Cosa faranno i nostri protagonisti durante la loro permanenza in questa meravigliosa isola tropicale, che nella sua parte a Sud-Est mantiene ancora intatta la sua meravigliosa natura e che ospita una delle città più belle del mondo, la città di pietra patrimonio mondiale dell'umanità?

Per saperlo tenete d'occhio il nostro blog: ci vediamo alla prossima puntata!


 

 

::/fulltext:: ::cck::2077::/cck::