Un progetto di robotica inclusiva specificatamente pensato per i minori autistici nato grazie all’incontro tra BIOSPHAERA e la cooperativa sociale TICE di Piacenza in occasione della MAKER FAIRE ROME nel 2022.
La sinergia di competenze specifiche (Biosphaera per la parte di robotica e TICE per quella riabilitativa nel settore autistico) e la convergenza di intenti fece scaturire una collaborazione che portò alla stesura di un progetto, il quale ha ottenuto nel 2023 un finanziamento grazie all’Otto Per Mille della Chiesa Valdese.
IL CONTESTO DI RIFERIMENTO
Disfunzioni sensoriali, disturbi del linguaggio, disabilità intellettiva, goffaggine motoria, iperattività e deficit dell’attenzione sono alcune manifestazioni che interessano i soggetti con disturbo dello spettro autistico. In particolare nella prima infanzia si può osservare un mancato sviluppo dei pre-requisiti della comunicazione e del linguaggio, quali ad esempio contatto di sguardo, attenzione condivisa, abilità di imitazione, rispetto dei turni, uso di gesti, che risultano essere pertanto obiettivi primari di intervento.
Sviluppare interventi efficaci per migliorare le capacità cognitive, linguistiche e motorie dei bambini autistici permette di favorire l’acquisizione di abilità di vita quotidiana e partecipazione nella comunità .
In letteratura diversi studi dimostrano l’efficacia dello strumento robotico: nell’interazione sociale insegnando come capire le espressioni facciali, nel miglioramento delle competenze a turno, nel miglioramento dell’attenzione condivisa nell’autismo, nell’incremento del tempo di impegno verbale e del vocabolario linguistico nella comunicazione verbale e infine nell’imitazione di gesti del corpo.
Da questo ampio quadro però emerge anche che la robotica non ha trovato un’ampia diffusione nel campo autistico a causa sostanzialmente di una duplice barriera: economica, in quanto sono strumenti ad alto costo (uno dei più noti robot in questo ambito, NAO, ha un costo intorno agli 8.000€) che non ne agevolano l’impiego nei centri e strutture riabilitative territoriali, tanto meno può essere acquistato dalle famiglie; tecnica, perché spesso si tratta di dispositivi complessi e non adatti all’utilizzo da parte di personale non tecnico, richiedendo una elaborata programmazione.
GLI OBIETTIVI
Il progetto intende individuare delle facilitazioni all’apprendimento di prerequisiti comunicativi-linguistici e motori nei bambini autistici mediante l’uso di un robot antropomorfo, consentendo ai bambini di acquisire delle abilità di vita quotidiana.
Inoltre si mira a mettere a punto un kit robotico specifico per l’autismo, caratterizzato dal basso costo e dalla facilità di personalizzazione che ne permetta la più ampia diffusione.
IL MATERIALE ROBOTICO
Lo strumento su cui è centrato il progetto è Ohbot, prodotto dall’omonia società inglese. In Italia è però conosciuto con il più familiare nome ORAZIO.
Si tratta di una testa robotica con una struttura elementare, dotata di occhi, palpebre e labbra. Questa testa è alta circa 20 centimetri per una decina di centimetri di larghezza.
ORAZIO dispone di sette motori per ruotare la testa in senso orizzontale, inclinare la testa, muovere gli occhi, le palpebre e le due labbra, simulando in quest’ultimo caso il parlato.
Sono disponibili diversi accessori: gli occhi che si illuminano, un effetto che può risultare utile, ad esempio, associandolo a stati emotivi; sensori di inclinazione, di luce e di contatto (touch). Quest’ultimo viene largamente impiegato per creare una interazione fisica tra robot e umano.
Si programma con un facile linguaggio di programmazione a blocchi in stile Scratch. Esiste anche una versione online che è derivata da Scratch.
Dispone di riconoscimento vocale per cui può rispondere a comandi verbali.
Le caratteristiche che lo potrebbero rendere uno strumento ad ampia diffusione nell’ambito dell’autismo sono il costo decisamente contenuto rispetto ai robot attualmente impiegati per lo stesso scopo e la facilità di programmazione, alla portata di chiunque.
LE ATTIVITÀ
Il progetto della durata di un anno si articola in sei azioni:
- la Pre-valutazione per la selezione dei partecipanti e per la definizione degli esercizi che dovranno essere svolti dal bambino con l’assistenza del robot
- la Programmazione del robot
- la Formazione del personale neuropsicomotricista all’uso del robot e delle sue funzioni personalizzate
- il Training di potenziamento comunicativo e motorio, svolgendo gli esercizi con il robot
- la Post-valutazione per l’elaborazione e l’analisi dei dati raccolti nelle fasi di training al fine di valutare l’efficacia del progetto
- la Diffusione dei risultati