“Perché tacciono le voci della primavera?” Così comincia il libro della scrittrice e biologa americana Rachel Carson che, con ritmo incalzante e appassionato, invitava americani e non solo a ribellarsi contro l’uso intensivo e sconsiderato di pesticidi che avvelenano il mondo. Pubblicata nel giugno del 1962, l’opera ha avuto da subito un enorme successo di pubblico tanto da risvegliare l’attenzione dell’allora Presidente degli Stati Uniti J.F. Kennedy, ed è stata la scintilla per la nascita dell’ambientalismo moderno.
La serata evento Primavera silenziosa è proposta da Biosphaera nell’ambito dell’iniziativa Fesav – Festival della Scienza dell’Alto Vicentino 2022 – Anteprima e del progetto Soundiversity, la voce della biodiversità, realizzato grazie al sostegno della Fondazione Cariverona. Il progetto ha l’obiettivo di sensibilizzare la comunità sul tema della biodiversità con un approccio comunicativo nuovo e sperimentale basato sull’analisi, la percezione, la comunicazione e il monitoraggio dei paesaggi sonori.
I paesaggi sonori – quelli che Biosphaera, insieme agli amici di Fondazione AIDA, Megahub dell’Alto Vicentino, Verona FabLab e Fondazione ARCA, la charity del Parco Natura Viva, cercherà di far conoscere attraverso escursioni in natura, laboratori per bambini, ascolti in spazi urbani tramite il Soundglobe – costituiscono il cuore dell’opera della Carson che, a partire dal titolo, si preoccupa di avvisare i lettori del pericolo che corriamo se non mettiamo uno stop alla produzione di veleni. Per usare le sue parole “Dal 1945 (…) irrorazioni, polverizzazioni e vaporizzazioni vengono praticate universalmente sulle colture agricole (…) si tratta di prodotti non specifici che sterminano tutti gli insetti, buoni e cattivi, che impediscono agli uccelli di cinguettare e ai pesci di guizzare nei fiumi e nei torrenti, che coprono ogni foglia di una pellicola mortale.(…)”
I suoni della natura sono legati alla percezione della qualità ambientale e il mantenimento dell’integrità del paesaggio sonoro naturale è sempre di più incorporato nelle politiche e azioni di conservazione. Gli uccelli sono un elemento essenziale del paesaggio sonoro e il canto degli uccelli, in particolare la diversità del canto, gioca un ruolo importante nel definire la qualità dell’esperienza in natura.
Rachel Carson ha lanciato un messaggio che è, purtroppo, ancora attuale. In un articolo pubblicato di Nature nel 2021 il biologo inglese Morrison con il suo team di ricerca ha utilizzato i dati provenienti da registrazioni di canti fatte dai singoli cittadini nell’ambito di progetti di citizen science per evidenziare che negli ultimi 25 anni c’è stato una importante e pervasiva perdita di diversità nei paesaggi sonori causata dai cambiamenti nella ricchezza e abbondanza delle specie sia in Europa che in America.
Se non fermiamo subito questo declino, le conseguenze sulla salute e sul benessere umano potrebbero essere molto profonde.