Der Haus der Berge di Berchtesgaden

Il reportage di Lorenzo in Germania

Le alpi tedesche si concentrano principalmente nell’estremo meridione della nazione. Si tratta soprattutto di Prealpi, che raggiungono la massima altezza nello Zugspitze (2962 mt.), nella Baviera meridionale. Tuttavia, viaggiando attraverso questi territori, agli occhi del viaggiatore si rivelano paesaggi straordinari, con picchi innevati rocciosi, svettanti nella natura incontaminata. Foreste di larici secolari, popolate da orsi, cervi e marmotte si stendono per svariate decine di chilometri. Ed è proprio questo quello che racchiude in sé la Casa della Montagna (der Haus der Berge) di Berchtesgaden.

Lorenzo Zanella, giovane stagista presso Biosphaera, ha visitato questo luogo la mattina di venerdì 11 luglio 2025.

L’edificio ospitante il museo sorge nei pressi della strada principale, che da Berchtesgaden conduce verso Bad Reichenall. Si presenta dinanzi al visitatore come un grande blocco di lamiera, con ampi finestroni sui due lati, sovrastante una costruzione in legno sui cui stanno le due scritte “Der Haus der Berge” e “Nationalparkszentrum“.

Entrando nell’atrio principale, si entra in un’ampia sala con la biglietteria da un lato, e numerose figure di uccelli ed orsi appese sul soffitto e lungo i muri. Non appena acquistato il biglietto, si accede alla visita dell’esposizione, la quale porta il nome di “Deserto Verticale“.

Si tratta di un’esposizione “in salita”: si inizia dalla prima sala, dove è l’acqua e il fondale marino a fare da padroni, e si attraversano successivamente le altre sale, legate rispettivamente alla foresta, ai pascoli alpini, alle caverne ed infine alle rocce d’alta quota.

Nella prima sala, vi è un’atmosfera immersa in proiezioni di luci blu: alla destra dell’ingresso c’è una grande proiezione nel muro raffigurante il fondale marino, con pesci che nuotano e descrizioni della tipologia di pesce sopra ciascuno di loro. A ridosso delle altre pareti vi sono esposizioni di modellini del territorio del parco, raffiguranti l’evoluzione dell’ecosistema di Berchtesgaden, da luogo interamente sommerso dal mare, a terra tra vette alpine rocciose, e laghi glaciali. Nei pannelli descrittivi, interamente in legno, vi sono alcune curiosità interessanti sul Parco Nazionale, tra cui quella del Konigsee: il colore blu del lago, è infatti chiamato “colore desertico”, poiché i laghi con un intenso colore blu raramente hanno nel loro fondale delle piante. Il Lago Konigsee è dunque un lago a basso contenuto di nutrienti. Il suo colore deriva dal riflesso della luce solare nello spettro blu sugli strati superiori dell’acqua. Le particelle di calcare disciolte nell’acqua riflettono l’intero spettro luminoso, rendendo il colore più chiaro. È da qui che il lago Königsee ottiene il suo gioco di colori blu-verdi.

Vi sono poi alle pareti numerosi disegni dell’ecosistema montano, con raffigurate le varie fasce climatiche a seconda dell’altitudine, passando dalle foreste di faggi e larici a 1000 metri di altezza, fino alle vette innevate di montagna, a quasi 3000 metri di altezza.

Passando poi nella parte dedicata alla foresta, è possibile ammirare numerose figure di alberi, su cui sono proiettate immagini in movimento del fogliame, il quale cambia di stagione in stagione. Tutt’attorno vi sono animali imbalsamati, tra cui cervi, caprioli, scoiattoli, daini e conigli selvatici, ciascuno con a fianco un pannello di legno con la descrizione dell’animale e del suo habitat. L’atmosfera del luogo, così come quella di tutte le altre sale, è caratterizzata da altoparlanti che emettono continuamente i suoni della natura del Parco Nazionale. E’ possibile sentire i suoni del fondale marino, i suoni del bosco di montagna, fino a quelli dei pascoli e dei picchi montani più alti.

Particolare interesse destano alcuni elementi esposti nel museo: verso la fine della sala delle foreste, vi sono alcune teche che illustrano le fasi della decomposizione degli animali e dei tronchi, con annessi dei pannelli illustrativi. Poco più avanti, vi è un pannello di tasti con accanto a ciascun tasto il nome di un uccello del bosco. Schiacciando ciascun tasto, è possibile sentire da appositi altoparlanti il canto di ciascun uccello. Non da meno è un bancone situato accanto con tre riquadri raffiguranti timo, lavanda e cumino. Sotto a ciascun riquadro vi sono alcune fessure che, se avvicinando il naso, è possibile annusare l’odore di quelle tre piante esposte.

Successivamente, si passa alla zona dei pascoli alpini. In questo punto è consigliato fare una deviazione e varcare un passaggio che conduce in un ambiente oscuro. All’ingresso di quest’ambiente è possibile munirsi di torce per esplorare l’ecosistema delle grotte di montagna. Anche qui ci sono numerose fessure da cui è possibile intravedere ricostruzioni di insetti delle caverne, ossa e resti di antichi animali che un tempo popolavano le viscere della montagna, e infine, ci si può abbassare e gattonare dentro una stretta fessura che per un attimo dà l’impressione di essere davvero dentro una grotta montana. Ma ciò che stupisce e attira davvero l’attenzione è un pannello didattico ed interattivo, simile agli altri che si possono incontrare lungo il percorso nel museo. In esso è possibile guardare un breve documentario di 7 minuti di durata, che illustra le imprese di uno speleologo tedesco nelle caverne del massiccio del Watzmann (la vetta del Parco Nazionale di Berchtesgaden) circa 30 anni fa.

Uscendo dall’ambiente della grotta, si prosegue la visita, passando davanti ad una mucca imbalsamata e alla ricostruzione di una baita alpina, con all’interno un altro breve documentario che illustra della vita dei malgari delle prealpi tedesche.

A questo punto, la visita alla Haus der Berge si divide in due percorsi, uno che sale le scale ed uno che rimane sullo stesso piano dell’esposizione. Noi scegliamo quello che rimane sullo stesso piano, attraversiamo una porta ed entriamo in una saletta con numerosi pannelli didattici ed informativi sulle rocce e sul carsismo montano. Attraverso vari testi affissi sulle pareti, è possibile comprendere il fenomeno carsico del Parco Nazionale. Anche qui sono presenti numerosi animali impagliati, e spiegazioni del sottosuolo delle montagne.

Una volta terminata la visita presso questa sala, ci spostiamo verso l’alto. Un paio di rampe di scale, ed eccoci giunti in una terrazza panoramica situata nell’ultima parte della nostra visita: l’alta montagna. Qui vi sono figure di aquile reali, falchi pellegrini, stambecchi e camosci, anch’essi impagliati come nelle sale precedenti. Ma qui, la vera attrazione non sono gli animali, né tanto meno i resti dei fossili preistorici esposti lungo le pareti. Ciò che cattura maggiormente la nostra attenzione è un enorme pannello 15 metri di larghezza per 8 metri di altezza. Su di esso sono proiettatele immagini e le riprese dei paesaggi e dell’ecosistema del Parco Nazionale. La durata del video di queste immagini è di circa 12 minuti, al termine dei quali, le lamelle dello schermo si aprono e agli occhi del visitatore si aprirà un’incantevole vista delle montagne e del Parco Nazionale di Berchtesgaden.

A questo punto è possibile alzarsi e recarsi verso l’uscita, dove si troverà un negozio di souvenir e un elegante bar-ristorante, dove è possibile gustare eccellenti prodotti tipici della zona.

La nostra visita al museo “Der Haus der Berge” di Berchtesgaden si conclude qui!

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